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Aus dem All betrachtet, ist die Erde weiss und blau. Das kann kein Zufall sein |
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Gefällt mir auch noch recht gut:
Als Homage an den Junior "Kantenhaube". |
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Hässlich
Ich find's hässlich aber nicht wegen der Kanntenhaube sondern weil die Front so Null Agressivität hat... im Gegenteil, sieht wie eine verbogene Arna Front aus
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Rasen ist was für Gärtner - Geniesser bevorzugen Kurven |
#94
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Zitat:
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Kommt mir irgendwie vor als sähe die Front wie ein trauriges Gesicht aus.....
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Hubraum ist durch nichts zu ersetzen!!!! |
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Zitat:
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'92 Uno Turbo i.e. 1.4 Racing (verkauft) '91 Tipo SEDICIVALVOLE (verkauft) '94 Lancia Thema Turbo 16V SW '81 VW Golf GL (abgemeldet) '95 Punto GT (verkauft) '95 Alfa Romeo 155 V6 FL Rosso Proteo (verkauft) '95 Alfa Romeo 155 Q4 FL |
#97
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Der "Gesichtsausdruck" signalisiert: Jetzt hab ich mir so eine Mühe gegeben - und es hat doch nicht geklappt. Menno, ich hab aber auch immer so ein Pech . Wem kann ein solches auto gefallen?
Mir nicht! Ich hab genug Probleme am Hals. Da will ich nicht noch ein Auto was mich runterzieht . Gruß Wegas |
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Aus dem All betrachtet, ist die Erde weiss und blau. Das kann kein Zufall sein |
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Zitat:
Ah der unten rechts sieht ganz geil aus
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Hubraum ist durch nichts zu ersetzen!!!! |
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Hier mal ein Text von der italienischen Alfa Romeo Webseite ( wenn man unter suche "Alfa Junior" eingibt :
Mini, t’aspetto fuori - Tratto da Quattroruote - Giugno 2007 E’ Lunga solo 4 metri, ma ha grandi ambizioni: conquistarsi un posto al sole nel club delle piccole chic. Un paio di mesi fa un'originale delegazione è arrivata ad Arese, alla sede del centro stile Alfa Romeo: una ventina di «creativi» - pubblicitari, artisti, uomini di comunicazione - tutti giovani, attorno ai vent'anni. Tutti lì per una visita molto riservata e molto particolare. Vedere da vicino la prossima nascitura di casa Alfa, una macchina piccola, tanto piccola come non s'era mai vista nella storia del marchio, in un segmento dove regnano le utilitarie, eppure con tutti i caratteri di sportività e piacevolezza di guida delle sorelle più grandi. È il progetto che nei corridoi e nelle stanze segrete dell'Alfa Romeo si chiama «Junior», e di cui siamo riusciti a ricostruire il probabile aspetto. La scelta della delegazione in visita ad Arese non era casuale: i giovani - ma ovviamente non soltanto loro - saranno l'obiettivo primario di questa nuova Alfa quando arriverà sul mercato a metà del prossimo anno. E un'icona tra i giovani, la Mini, sarà il monolite da scalfire. Una sfida, inutile nasconderselo, piuttosto ambiziosa. Per questo prima ancora di vendere la macchina, all'Alfa avranno bisogno di vendere un mondo, un'attitudine, una moda. E i creativi devono aiutare gl'ingegneri Alfa a lasciare definitivamente da parte l'abito grigio e a indossare le sneaker, le scarpe da ginnastica, entrando nella testa dei clienti ventenni. Perché la «Junior» sarà il biglietto d'ingresso al mondo Alfa, così da abbassare un poco l'età media del cliente del Biscione, che oggi parte da circa trent'anni in su. Settanta-ottantamila clienti l'anno sarà l'obiettivo di vendita. Ed è tutto ciò che si riesce a sapere dai canali ufficiali. A Torino hanno tutti le bocche cucite su un progetto che è di grande importanza per un marchio che sta diventando la cenerentola del gruppo se è vero, come ha detto recentemente Sergio Marchionne, che la strada per il rilancio dell'Alfa Romeo è molto più in salita che per Lancia. «Quattroruote», però, è ugualmente in grado di svelarvi diversi particolari. DESIGN: CLASSICO E INNOVATIVO Se le nostre informazioni sono giuste, come si vede non si tratta di un'auto banale. Il Dna Alfa Romeo c'è tutto, ma interpretato in chiave più moderna. Frontale che richiama vagamente la «8C»; fari a doppia parabola protetti da una calotta trasparente di forma oblunga, quasi longitudinale al parafango; naso pronunciato che converge nel classico scudetto Alfa, allungato verticalmente e «vuoto», cioè non solcato dalle lamelle trasversali; ampie prese d'aria orizzontali che formano, con lo scudetto, il tipico «trilobo» dell'anteriore delle Alfa di una volta, e - almeno nelle versioni più prestazionali - una presa d'aria supplementare sul cofano: può piacere o no, ma non si può dire che manchi di carattere. Ancora più personale il posteriore, dominato da luci rotonde - altro richiamo alla tradizione - ma incastonate in una cornice dalla forma inusuale, e da un portellone massiccio che incorpora l'ormai classico lunotto a freccia, una sorta di marchio di fabbrica delle Alfa compatte. Il tutto con un bel taglio deciso, quasi da «shooting break», le piccole coupé-station che gl'inglesi inventarono per andare a caccia senza rinunciare a un tocco di sportività. Gli interni sono custoditi con particolare gelosia nelle stanze di progettazione dell'Alfa Romeo. Segno che sono ritenuti una carta importante e che non riproporranno in fotocopia su scala ridotta il medesimo disegno delle plance di «159», «Brera» e «Spider», ma perseguiranno una propria impostazione, probabilmente più innovativa, meno orientata al guidatore e più ai passeggeri. MISURE: DA JUNIOR, 4 METRI Piacere non basta, però, per convincere ottantamila clienti l'anno e clienti esigenti: giovani, sensibili alle mode e con una certa disponibilità economica. L'Alfa dovrà costruire un mondo, il mondo Junior. Per farlo ricorrerà a eventi e iniziative che parlino il linguaggio dei giovani e in cui Internet, c'è da scommetterci, avrà un ruolo chiave, un po' com'è stato per il lancio della Fiat «500». In fondo un'Alfa in questo segmento non c'è mai stata. Come sarà accolta dagli automobilisti? In qualche modo la strada andrà preparata. Anche perché la «Junior» non sarà aiutata dall'evocazione di un modello leggendario alle spalle, com'è stato per la Mini e come sarà per la «500». La «GT Junior» storica era un'altra cosa, i punti di contatto sono limitati. Un altro problema con cui l'Alfa dovrà misurarsi è quello di evitare confusione, e quindi sovrapposizioni, con quanto c'è di più vicino nella gamma: cioè con la «147» oggi, «149» domani (dal 2009). Qui giocheranno un ruolo chiave la carrozzeria, che nel caso della «Junior» avrà soltanto tre porte, mentre la «149» ne avrà cinque e solo cinque, e le dimensioni: l'erede della «147» crescerà fino a 4 metri e 40, mentre la Junior starà nei 4 metri. MOTORI: TURBO E... BITURBO Quanto ai motori, sappiamo per certo che saranno tutti piuttosto brillanti e, probabilmente, tutti turbocompressi. Tra questi, anche il 1400 benzina da 150 CV e un nuovo turbodiesel 1.6- che debutterà a fine anno sulla «Bravo» - pure in una versione con doppio compressore. Se poi davvero la Mini è il riferimento dei progettisti Alfa Romeo, è facile immaginare una versione «vitaminizzata» da oltre 180 CV. GUIDA: SU MISURA Fin qui tutto convenzionale. Ma un'auto nuova e destinata ai giovani non può non avere qualcosa d'innovativo. Oltre agli elementi di design, esterno e interno, l'Alfa prevede ampie possibilità di personalizzazione che - e questa è la sorpresa - non saranno solo estetiche, ma riguarderanno pure la guida: a quel che sappiamo, i tecnici hanno allo studio un sistema che permetterà di scegliere il tipo d'assetto e quindi di guida. Si può cambiare la risposta dell'acceleratore, la rigidità delle sospensioni, la rapidità del cambio (nel caso di cambio automatizzato), in base all'umore del giorno: per guidare rilassati o per darci dentro quando avete voglia di sportività. Un atout notevole, considerato che di norma queste opzioni sono offerte su vetture di classe superiore, ma anche un'avvisaglia che il prezzo della piccola Alfa non sarà da utilitaria. Del resto, in un mondo votato all'individualismo «di massa», la possibilità di personalizzare a oltranza tutto ciò che si può diventa un presupposto irrinunciabile per il successo di qualsiasi prodotto. E l'Alfa, con la «Junior», sembra voglia assicurarsi una buona posizione sulla griglia di partenza. Staremo a vedere se manterrà le promesse. |